In un mondo in cui le questioni ecologiche influenzano sempre più le decisioni di acquisto, non mancano semplificazioni e miti che – pur essendo falsi – riescono a persistere nell’immaginario collettivo per decenni. Uno di questi è la convinzione che il sughero naturale sia un materiale che richiede l’abbattimento degli alberi e che il suo utilizzo danneggi l’ambiente. Per molte persone sughero = legno, e legno = taglio degli alberi. A prima vista sembra logico, ma è una semplificazione completamente sbagliata.
In questo articolo analizzeremo da vicino una delle falsità più radicate sul sughero. È ora di sfatare un mito che offusca inutilmente uno dei materiali naturali più sostenibili conosciuti dall’uomo.
Indice dei contenuti
1. Introduzione
2. La più grande menzogna sul sughero
3. Verità: Il sughero non è legno – è corteccia che si rigenera
4. Perché più sughero = più alberi?
5. Conclusione
6. FAQ
La più grande menzogna sul sughero
Molte persone credono ancora oggi che il sughero si ottenga abbattendo alberi e che la sua produzione comporti un degrado ambientale.
La verità è questa: nessun albero viene abbattuto per produrre sughero. Il sughero si ricava non dal legno, ma dalla corteccia della quercia da sughero – in modo completamente rinnovabile e senza danni per l’albero. Eppure, il mito del “sughero che uccide gli alberi” continua a circolare, oscurando le reali qualità ecologiche di questo materiale.
Perché questo mito è così diffuso?
L’origine del mito sta in una semplificazione: molte persone non distinguono la corteccia dal legno. Nel pensiero comune, il sughero – essendo “duro e naturale” – deve per forza provenire dall’interno dell’albero, quindi dal suo tronco tagliato.
Un ruolo importante è stato anche quello dei produttori di chiusure sintetiche per il vino, che per anni hanno alimentato questo mito, suggerendo che scegliere un’alternativa (come tappi in plastica o metallo) fosse una decisione più ecologica. La disinformazione, spesso basata su emozioni e slogan come “salviamo gli alberi”, ha avuto effetto – soprattutto dove mancava accesso a informazioni affidabili.
Verità: Il sughero non è legno – è corteccia che si rigenera
Contrariamente all’opinione comune, il sughero non si ottiene abbattendo alberi, ma dalla loro parte esterna protettiva – la corteccia. Questa corteccia ha proprietà straordinarie: non solo può essere raccolta senza danneggiare l’albero, ma si rigenera completamente, permettendo raccolte multiple durante la vita di una singola quercia da sughero. Per questo motivo, il sughero è considerato uno dei materiali naturali più sostenibili conosciuti dall’uomo.
Cos’è davvero la quercia da sughero (Quercus suber)?
La quercia da sughero è una specie unica di albero che cresce quasi esclusivamente nella regione mediterranea – principalmente in Portogallo (che produce oltre il 50% del sughero mondiale), Spagna, ma anche in Algeria, Marocco, Tunisia, nel sud della Francia e in Italia. Cresce lentamente, ma può vivere anche 200–300 anni.
La caratteristica più importante della quercia da sughero è la sua corteccia spessa, elastica e porosa, che funge da protezione contro la siccità e gli incendi – fondamentale nei climi caldi. È proprio questa corteccia, e non il legno, a essere utilizzata per produrre il sughero naturale. Inoltre, le querce da sughero sono specie estremamente resistenti, ben adattate a condizioni ambientali e climatiche difficili.
Come avviene la raccolta del sughero? Una “rasatura”, non un abbattimento
La raccolta del sughero è un processo unico al mondo, che richiede abilità specializzate e grande precisione. Non si utilizzano seghe né macchinari pesanti. La corteccia viene rimossa a mano dal tronco con l’aiuto di asce speciali, in un processo simile alla rasatura – da qui il termine comunemente usato “rasatura della quercia”.
La raccolta del sughero avviene senza danneggiare l’albero. Lo strato sotto la corteccia – chiamato cambio – rimane intatto, permettendo all’albero di iniziare il processo di rigenerazione. La prima raccolta è possibile solo dopo circa 25 anni di vita dell’albero, e le successive ogni 9–12 anni, a seconda delle condizioni climatiche e delle pratiche locali.
Questo rito non è solo ecologico, ma anche culturalmente significativo – in Portogallo, la professione del raccoglitore di sughero (tirador) viene tramandata di generazione in generazione ed è considerata con grande rispetto.
Quante volte può un albero fornire sughero nella sua vita?
Nel corso della sua lunga vita, una quercia da sughero può essere “rasata” anche 15–20 volte, e ogni raccolta fornisce diversi chili di materia prima. Ciò significa che un solo albero può fornire centinaia di chili di sughero naturale – senza dover essere abbattuto, senza degradare l’habitat e senza compromettere la biodiversità.
Dal punto di vista ecologico, è un vero e proprio fenomeno: si tratta di un materiale rinnovabile, biodegradabile, raccolto localmente, senza uso dell’industria pesante né inquinamento. Tutto questo è possibile grazie al meccanismo naturale di rigenerazione di cui la corteccia della quercia da sughero è dotata da milioni di anni di evoluzione.
Più sughero = più alberi
Uno dei fatti più paradossali, e allo stesso tempo più ispiratori, riguardo al sughero è che più cresce la domanda di sughero, più querce da sughero vengono piantate nel mondo. A differenza di molte risorse naturali, dove la domanda porta alla deforestazione, nel caso del sughero un mercato in espansione significa protezione e sviluppo delle foreste da sughero – ecosistemi mediterranei di grande valore.
La domanda incentiva la piantagione di nuove querce da sughero
Le foreste da sughero non sono aree selvagge e autosufficienti. Nella maggior parte dei casi si tratta di agroecosistemi gestiti secondo tradizione, sopravvissuti nei secoli grazie a un utilizzo regolare – principalmente per la raccolta del sughero naturale. Per i proprietari terrieri, il sughero rappresenta la principale fonte di reddito, e il suo prezzo e la stabilità del mercato determinano se continueranno a investire nella cura e nel rinnovo dei boschi.
Quando diminuisce la domanda di sughero, aumenta il rischio che queste aree vengano abbandonate o convertite in forme di utilizzo più redditizie ma meno sostenibili – come monocolture agricole o pascoli. Quando invece cresce la richiesta – conviene piantare nuovi alberi e prendersi cura di quelli esistenti. In questo modo, i consumatori che scelgono prodotti in sughero naturale (ad esempio al posto di chiusure in plastica o metallo) sostengono direttamente lo sviluppo delle foreste da sughero.
Foreste da sughero come baluardi di biodiversità e assorbitori di CO₂
Le foreste da sughero, chiamate montado (in Portogallo) o dehesa (in Spagna), sono tra gli ecosistemi naturali più preziosi d’Europa e del Nord Africa. Ospitano centinaia di specie di piante, uccelli, insetti e mammiferi, tra cui molte a rischio di estinzione, come la lince iberica o l’aquila imperiale. La loro struttura a mosaico – fatta di alberi, arbusti, praterie e pascoli – favorisce la biodiversità in misura difficilmente raggiungibile in altri sistemi di uso del suolo.
Oltre al loro valore ecologico, le foreste da sughero svolgono anche il ruolo di assorbitori naturali di anidride carbonica. La quercia da sughero ha una straordinaria capacità di immagazzinare CO₂ – e, soprattutto, il processo ciclico di raccolta della corteccia aumenta il suo potenziale di assorbimento. Gli studi dimostrano che gli alberi “rasati” regolarmente assorbono più carbonio rispetto a quelli lasciati allo stato naturale.
La tutela di queste foreste non è quindi solo una questione estetica o economica locale, ma rappresenta anche una forma concreta ed efficace di contrasto al cambiamento climatico.
Conclusione
Il mito secondo cui sughero = abbattimento degli alberi è uno dei malintesi più radicati e dannosi nel dibattito ecologico. Sebbene in realtà il sughero si ottenga dalla corteccia rinnovabile della quercia da sughero, senza tagliare gli alberi, molte persone continuano a considerarlo un materiale da sfruttamento.
In realtà, la verità è ben diversa: la produzione di sughero non danneggia la natura – la sostiene. Inoltre, il sughero è un materiale naturale, rinnovabile, biodegradabile e estremamente durevole – il suo ciclo di vita supera molte alternative sintetiche che spesso appaiono solo apparentemente “più ecologiche”.
FAQ – Domande frequenti sul sughero
1. Il sughero è ecologico?
Sì, assolutamente. Il sughero è biodegradabile, rinnovabile e la sua produzione ha una bassa impronta di carbonio. Inoltre, sostiene la conservazione delle foreste da sughero, che assorbono CO₂ e ospitano migliaia di specie.
2. Le alternative in plastica o metallo sono più ecologiche?
Quasi mai. La produzione di alternative sintetiche comporta un’impronta di carbonio più alta, rilascio di microplastiche e maggiore difficoltà di riciclo. Il sughero vince in quasi tutte le categorie ambientali.
3. Dove crescono le querce da sughero?
Principalmente nella regione del Mediterraneo: in Portogallo, Spagna, Algeria, Marocco e Tunisia. Il Portogallo è il maggiore produttore di sughero al mondo.
4. Vale la pena scegliere prodotti in sughero naturale?
Assolutamente sì. Sostenendo il mercato del sughero, contribuisci anche alla tutela delle foreste da sughero, alle comunità locali e a soluzioni a basse emissioni. È uno dei migliori esempi di come il consumo consapevole possa fare bene al pianeta.
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